Possiamo posticipare una parte di acconto IRPEF dovuto per il 2009, rimandandolo a giugno, quando ci troveremo a definire le imposte dovute per l’anno in corso.
Questo ci permetterà anche di rateizzare un po’ di più, considerato il fatto che il secondo acconto non è possibile pagarlo a rate. L’onere poi di rimetterci le mani all’ultimo secondo come di consueto, è sempre del professionista. Dovremo poi, secondo quanto prospettato, rivedere anche i secondi acconti comunicatici dal CAAF per i dipendenti, anche loro coinvolti nella riduzione della percentuale già prevista al 99%.
Questo quanto deliberato velocemente e quasi in sordina. Dobbiamo però attendere la stesura definitiva del decreto “taglia acconti� e la sua pubblicazione, oltre naturalmente all’aggiornamento delle case di software. Un maggior lavoro per tutti ma necessario in questo particolare momento che stiamo vivendo tutti sulla nostra pelle.
Cosa è previsto?
Sapevamo che dal primo di novembre al 30 novembre è possibile recarsi in banca per il pagamento del secondo acconto delle imposte dovute per il 2009.
Già a giugno/luglio abbiamo provveduto al pagamento del primo acconto per il 2009.
l’intervento di riduzione dell’acconto IRPEF interessa i lavoratori autonomi, le imprese, dipendenti e pensionati.
Per sapere quanto versare, basterà prendere a riferimento il rigo RN31:
se l’importo è superiore a 52,00 euro, l’acconto dovrebbe essere abbassato dal 99% al 79% di quanto indicato a quel rigo.
Se così sarà definito e l’importo risulta superiore a euro 260,00 stiamo trattando il secondo acconto in quanto già pagato il primo a giugno/luglio 2009. In tal caso si dovrà calcolare non più il 59,4 % ma il 39.4%, oppure calcolare il 79% di quanto indicato al rigo RN31 e sottrarre quanto già pagato a titolo di primo acconto e versare la differenza con il codice tributo 4034.
Si ricorda ancora che quanto non versato a novembre, verrà comunque pagato a giugno 2010 come saldo (però in questo caso rateizzabile).
Se il contribuente è anche titolare di partita IVA dovrà versare anche gli acconti, se dovuti, delle imposte IRAP e dei contributi INPS commercianti o gestione separata nelle misure già previste, senza riduzioni di percentuali non modificate dal decreto in argomento. Nessun cambiamento è previsto neppure per le imposte IRES.
Ravvedimento operoso
Se ci si trova comunque in difficoltà economica o si sbaglia la previsione nel caso l’acconto sia ridotto ancora, ci si potrà sempre avvalere dell’istituto del ravvedimento operoso, oggi molto più appetibile che in passato.
Sarà infatti possibile pagare in ritardo quanto omesso, con la sola aggiunta della sanzione del 2,5% se il ritardo rientra nei trenta giorni, o il 3% se il pagamento viene effettuato entro la data di presentazione della dichiarazione dei redditi relativa al 2009, oltre naturalmente agli interessi legali del 3% in ragione d’anno.
Questo ci permetterà anche di rateizzare un po’ di più, considerato il fatto che il secondo acconto non è possibile pagarlo a rate. L’onere poi di rimetterci le mani all’ultimo secondo come di consueto, è sempre del professionista. Dovremo poi, secondo quanto prospettato, rivedere anche i secondi acconti comunicatici dal CAAF per i dipendenti, anche loro coinvolti nella riduzione della percentuale già prevista al 99%.
Questo quanto deliberato velocemente e quasi in sordina. Dobbiamo però attendere la stesura definitiva del decreto “taglia acconti� e la sua pubblicazione, oltre naturalmente all’aggiornamento delle case di software. Un maggior lavoro per tutti ma necessario in questo particolare momento che stiamo vivendo tutti sulla nostra pelle.
Cosa è previsto?
Sapevamo che dal primo di novembre al 30 novembre è possibile recarsi in banca per il pagamento del secondo acconto delle imposte dovute per il 2009.
Già a giugno/luglio abbiamo provveduto al pagamento del primo acconto per il 2009.
l’intervento di riduzione dell’acconto IRPEF interessa i lavoratori autonomi, le imprese, dipendenti e pensionati.
Per sapere quanto versare, basterà prendere a riferimento il rigo RN31:
se l’importo è superiore a 52,00 euro, l’acconto dovrebbe essere abbassato dal 99% al 79% di quanto indicato a quel rigo.
Se così sarà definito e l’importo risulta superiore a euro 260,00 stiamo trattando il secondo acconto in quanto già pagato il primo a giugno/luglio 2009. In tal caso si dovrà calcolare non più il 59,4 % ma il 39.4%, oppure calcolare il 79% di quanto indicato al rigo RN31 e sottrarre quanto già pagato a titolo di primo acconto e versare la differenza con il codice tributo 4034.
Si ricorda ancora che quanto non versato a novembre, verrà comunque pagato a giugno 2010 come saldo (però in questo caso rateizzabile).
Se il contribuente è anche titolare di partita IVA dovrà versare anche gli acconti, se dovuti, delle imposte IRAP e dei contributi INPS commercianti o gestione separata nelle misure già previste, senza riduzioni di percentuali non modificate dal decreto in argomento. Nessun cambiamento è previsto neppure per le imposte IRES.
Ravvedimento operoso
Se ci si trova comunque in difficoltà economica o si sbaglia la previsione nel caso l’acconto sia ridotto ancora, ci si potrà sempre avvalere dell’istituto del ravvedimento operoso, oggi molto più appetibile che in passato.
Sarà infatti possibile pagare in ritardo quanto omesso, con la sola aggiunta della sanzione del 2,5% se il ritardo rientra nei trenta giorni, o il 3% se il pagamento viene effettuato entro la data di presentazione della dichiarazione dei redditi relativa al 2009, oltre naturalmente agli interessi legali del 3% in ragione d’anno.
Rossella Quintavalle
Consulente del lavoro in Roma
Consulente del lavoro in Roma